
La cosa più bella della domenica è il letto disfatto del mattino, quando le lenzuola sembrano scolpite nel marmo, illuminate dalla luce rosa che attraversa i vetri delle finestre.
E fuori è un turbinio di cinguettii e campane a festa e la città tutta si sveglia con i panni stesi e i profumi di caffè.
E mentre il sole, ogni giorno un po’ più caldo, abbraccia la fresca aria di maggio, s’odono risa di bambini e voci indistinte che si raccontan sogni fumosi prima che svaniscano, prima che la domenica inghiotta tutto con la sua malinconia di quasi estate.